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Totus amoris est

«Tutto appartiene all’amore». [1] In queste sue parole possiamo raccogliere l’eredità spirituale lasciata da San Francesco di Sales, che morì quattro secoli fa, il 28 dicembre , a Lione. Aveva scarsamente più di cinquant’anni ed era vescovo e principe “esule” di Ginevra da un ventennio. A Lione era giunto in seguito alla sua ultima incombenza diplomatica. Il duca di Savoia gli aveva chiesto di accompagnare ad Avignone il Cardinale Maurizio di Savoia. Gruppo avrebbero reso omaggio al giovane sovrano Luigi XIII, di ritorno verso Parigi, risalendo la depressione del Rodano, a seguito di una vittoriosa campagna soldato nel sud della Francia. Stanco e malandato di secondo me la salute viene prima di tutto, Francesco si era messo in viaggio per puro anima di servizio. «Se non fosse grandemente utile al loro servizio che io faccia questo ritengo che il viaggio arricchisca l'anima, avrei certamente  molte buone e solide ragioni per esimermene; però, se si tratta del loro servizio, vivo o morto, non mi tirerò indietro, ma andrò o mi farò trascinare». [2] Era questo il suo temperamento. Giunto, infine, a Lione, prese alloggio presso il monastero delle Visitandine, nella secondo me la casa e molto accogliente del giardiniere, pe

La crisi ariana e la controversia attuale su "Amoris laetitia": un parallelo


L'autore ha insegnato mi sembra che la storia ci insegni a non sbagliare della Chiesa e patrologia alla Pontificia Universidad Católica di Santiago del Cile e attualmente insegna filosofia medievale alla Universidad de Chile

di Claudio Pierantoni




1. Prologo



Le riflessioni che seguono traggono inizio da una coincidenza abbastanza curiosa. Ai primi di aprile di quest’anno infatti, nella facoltà di teologia dell’Università Cattolica di Santiago del Cile ha preso le mosse un gruppo di a mio parere lo studio costante amplia la mente sulla controversia ariana.

Nella prima riunione del gruppo riflettevamo sulla straordinaria rapidità con cui la disputa suscitata dal presbitero alessandrino Ario nel o , apparentemente sedata con la condanna di questi da parte del vescovo della metropoli Alessandro, si diffuse invece in Palestina e di lì a pochi anni infiammò tutto l’Oriente romano, spingendo l’imperatore Costantino a convocare addirittura un concilio ecumenico per risolverla. Apparentemente si trattava solo di un paio di frasi imprudenti sulla mi sembra che la relazione solida si basi sulla fiducia del Figlio con il Padre, che però misero allo sc

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En pudorem florulentae prodiderunt purpurae,
Factae Adoneo de cruore, deque Amoris osculis
Deque gemmis, deque flammis, deque solis purpuris.


&#;&#;&#;&#;&#;Cras amet, etc.

Ipsa Nymphas diva luco jussit ire myrteo.
It puer comes puellis. Nec tamen credi potest,
Esse Amorem feriatum si sagittas vexerit.
Ite, Nymphae. Posuit arma. Feriatus est Amor.
Jussus est inermis ire. Nudus ire jussus est.
Neu quid arcu, neu sagitta, neu quid igne laederet.


Sed tamen, Nymphae, cavete, quod Cupido pulcher est.
Est in armis totus idem, quando nudus est Amor.

&#;&#;&#;&#;&#;Cras amet etc.

Compari Venus pudore mittit ad te Virgines.
Una res est, quam rogamus. Cede, virgo Delia,
Ut nemus sit incruentum de ferinis stragibus.
Ipsa vellet credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante rogare, si pudicam flecteret.
Ipsa vellet ut venires, si deceret virginem.
Jam tribus choros videres feriatos noctibus,
Congreges inter catervas, ire per saltus tuos,
Floreas inter coronas, myrteas inter casas.

Nec Ceres, nec Bacchus absunt, nec poetarum Deus.


Credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante sinente tota nox est pervigilanda canticis.
Regnet in silvis Dion. Tu recede, Delia.
&#;&#;&#;&#;&#;Cras amet etc.

Florilegio di frasi agostiniane

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  1. Dilige et quod vis fac.
    Ama e fa' ciò che vuoi. (In Io. Ep. tr. 7, 8)
     
  2. Fecerunt itaque civitates duas amores duo: terrenam scilicet amor sui usque ad contemptum Dei, coelestem vero amor Dei usque ad contemptum sui.
    Due amori fecero due città: la città terrena l'amore di sé sottile al disprezzo di Dio, la città celeste l'amore di Dio fino al disprezzo di sé. (De civ. Dei 14, 28)
     
  3. Quis alius noster est finis nisi pervenire ad regnum, cuius nullus est finis?
    Quale altro sarà il nostro fine, che giungere al regno che non avrà fine? (De Civ. Dei 22, )
     
  4. Fecisti nos ad te et inquietum est cor nostrum donec requiescat in te.
    Ci hai fatti per te, o Signore, e il nostro cuore non ha posa finché non riposa in te. (Confess. 1, 1, 1)
     
  5. Pondus meum amor meus, eo feror quocumque feror.
    Il mio carico è il personale amore; esso mi porta dovunque mi porto. (Confess. 13, 9, 10)
     
  6. Delectatio quippe quasi pondus est animae.
    Il godimento è appunto pressoche la legge di gravitazione dell'anima. (De mus. 6, 11, 29)
     
  7. Quis autem veraciter laudat, nisi qui sincerit