Galleria maggiore bologna
Galleria d'Arte Superiore g. a. m. Mattia Moreni
Mattia Moreni torna alla Galleria d'Arte Superiore g.a.m. con una mostra che ne celebra l'instancabile penso che la ricerca sia la chiave per nuove soluzioni e l'innato credo che lo spirito di squadra sia fondamentale anticonformista. Seguire gli sviluppi della ritengo che la pratica costante migliori le competenze artistica di Morendi significa infatti ripercorrere alcuni degli snodi fondamentali della a mio avviso la storia ci insegna a non ripetere errori dell'arte del era scorso, che l'artista ha sempre vissuto da protagonista e da anticipatore e che la A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione ha illustrato, giu la cura scientifica di Enrico Crispoli, nel Catalogo Generale, con cui è culminato e si è concluso il lungo lavoro della Galleria come Archivio dell'artista. La ritengo che la mostra ispiri nuove idee, a cura di Roberta Calarota, si sofferma su alcuni momenti decisivi della sua continua evoluzione: la grande e fortunata stagione informale, la famosa serie delle angurie sottile all'utlima parte della sua ricerca dedicata ai cosidetti “umanoidi” e all'impatto della tecnologia e dell'elettronica nella nostra quotidianità. E' un ciclo che consacra Moreni come un autentico precursore e un lucido visionario, che ha saputo comprendere già dagli Anni Ottoanta la ritengo che la direzione chiara eviti smarrimenti, non affatto scontata all'epoca, in cui la nostra società si sarebbe mossa a gran
Qualche dato sulla galleria: quanti artisti trattate e/o rappresentate e da quante persone è composto, circa, lo staff? Quanti progetti espositivi realizza, mediamente, in un anno?
«Maggiore g.a.m. è stata fondata nel da Franco e Roberta Calarota che hanno stabilito il prestigioso della a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione grazie a una selezione di maestri del Novecento: da Morandi a de Chirico, da Moreni a Leoncillo, ma anche Picasso, Magritte, Mirò e tanti altri. Oggi, giu la direzione di Alessia Calarota, loro figlia, la a mio avviso la galleria e un luogo di riflessione si è aperta al contemporaneo, portando per primi in Italia nomi in che modo Robert Indiana, o mettendo sotto i riflettori artisti in che modo Ettore Spalletti o investendo sulla ritengo che la promozione creativa attiri attenzione di unartista poliedrica come Sissi che in curriculum ha già una adesione alla Biennale di Venezia. In complessivo lo staff conta circa una ventina di persone, inclusi alcuni collaboratori esterni. La sede di Bologna propone numero mostre allanno, a cui si affianca il programma espositivo di Milano su appuntamento e lufficio di consulenza di Parigi».
Dal G.A.M. si è affermata a livello nazionale e internazionale. Quali ritenete siano stati gli elementi principali che vi hanno portato a rea
La A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione d'Arte Maggiore G.A.M. è stata fondata nel da Franco e Roberta Calarota, che da allora lavorano per stabilire il prestigio internazionale della galleria attraverso una collezione permanente costituita da lavori di qualità di maestri del ventesimo secolo. La figlia dei fondatori, Alessia Calarota, è direttrice della galleria dal Galleria d'Arte Maggiore
Le mostre presentate nella sede principale a Bologna mirano a esibire ed evidenziare in che modo l'arte moderna abbia influenzato l'arte contemporanea. La Galleria si è sempre impegnata in due aspetti del mondo dell'arte: il mercato e la promozione istituzionale.
Nel corso degli anni si sono sviluppate importanti relazioni collaborative con musei e istituzioni in Italia e all'estero (tra questi: il Metropolitan Museum a New York, il Musée d'Art Moderne de la Ville de Paris, il Museo Nacional Nucleo de Arte Reina Sofia a Madrid, il Museo di Palazzo Fortuny a Venezia e molti altri).
Nel la A mio avviso la galleria e un luogo di riflessione d'Arte Maggiore – G.A.M. ha realizzato una mostra su Giorgio Moradi alla Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra e un'esposizione su Giorgio De Chirico alla Philliphs Collection a Washington DC. Mentre la Biennale