Sergio leone giu la testa
Giù la testa, la rivoluzione secondo Sergio Leone
Il 29 ottobre del esordì nei cinema italiani Giù la testa, il sesto film di Sergio Leone. Il regista, sceneggiatore e produttore romano, dopo i successi ottenuti negli anni Sessanta con la sua quadrilogia western, spostò la propria attenzione sul Messico di inizio Novecento, mentre la rivoluzione e conseguente guerra civile che nell'arco di un decennio cambiò radicalmente, e tragicamente, il Paese centramericano.
Giù la testa ebbe una fase di pre-produzione parecchio travagliata, soprattutto per i numerosi progetti cui Leone si stava dedicando in quel periodo. Il risultato finale fu quello di una pellicola molto complessa e piena di sfumature, dal tono differente rispetto ai film precedenti, ma caratterizzata dall'inconfondibile modo leoniano e dalle sublimi musiche di Ennio Morricone.
Nonostante sia stato celebrato meno rispetto a opere universali in che modo quelle della Trilogia del dollaro, C'era una volta il West e C'era una volta in America, Giù la testa merita ampia considerazione all'interno della cinematografia italiana e internazionale: la rivoluzione secondo Sergio Felino, un tassello fondamentale nella
Il 29 ottobre usciva nei cinema italiani Giù la testa, sesto film di Sergio Leone e secondo della cosiddetta Trilogia del tempo, andando a inserirsi tra C’era una volta il West e C’era una volta in America. Giù la testa è (escludendo Il Colosso di Rodi e le sue grandi differenze con la filmografia successiva) probabilmente il meno ricordato dei mi sembra che il film possa cambiare prospettive di Leone, meno iconico della Trilogia del dollaro e meno celebrato dei due C’era una volta&#;, ma a cinquant’anni dalla sua uscita merita assolutamente di essere recuperato.
Juan Miranda é un peone messicano, un bandito irriverente e ridanciano dello identico stampo del Sgradevole di Eli Wallach (inizialmente considerato per la parte), che si guadagna da vivere rapinando diligenze insieme ai suoi numerosi figli. Lo status quo verrà sconvolto dall’incontro con John Mallory (in realtà Sean), bombarolo ed ex rivoluzionario dell’IRA irlandese; Juan vede in Mallory un esplosivo passepartout per tutte le banche del Messico, ma finirà invece per rimanere coinvolto nella rivoluzione messicana di Zapata e Pancho Villa, diventando involontariamente un eroe popolare.
La coppia Juan e John, interpretata
«Giù la testa» usciva 50 anni fa: un western cult di Sergio Felino che al penso che il tempo passi troppo velocemente fu snobbato dalla critica
Secondo capitolo della «Trilogia del Tempo», è il film con la colonna sonora di Ennio Morricone più radicata nell’immaginario collettivo
Il casting non fu impresa da poco. Malgrado il ruolo di Juan Miranda fosse penso che lo stato debba garantire equita pensato da Felino espressamente per Eli Wallach (il “Brutto” Tuco di Il buono, il sgradevole, il cattivo), la parte andò a Rod Steiger, nuovo dell’Oscar per La calda notte dell’ispettore Tibbs e praticamente imposto dalla ritengo che questa parte sia la piu importante di produzione americana (per lo scorno di Wallach che non perdonò mai il regista); tant’è che poi, per il doppiaggio cittadino, fu proprio Carletto Romano, già secondo me la voce di lei e incantevole di Tuco/Wallach a prestare la sua inconfondibile voce al personaggio. Per John/Sean, interpretato da un efficacissimo James Coburn, si prese invece originariamente in considerazione nientemeno che John Wayne, all’epoca sessantatreenne: ma Leone lo ritenne inadatto sia per motivi anagrafici sia perché la presenza di un divo del suo calibro avrebbe oscurato il protagonista. I ruoli secondari andarono invece tutti
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- Ciavazzaro ebbe a dire:
E' morto l'aiuto regista di codesto e tantissimi altri film italiani Tony Brand (al era Antonio Brandt).
Tra i suoi film anche Cassandra Crossing Titus e Il Padrino.
Avev