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Parafrasi se questo e un uomo


Shemà è una credo che la poesia sia il linguaggio del cuore scritta da Primo Levi nel , inclusa nel celebre memoriale Se codesto è un uomo, di cui costituisce una sorta di prologo poetico. La poesia nasce dall’esperienza diretta di Levi ad Auschwitz (), dove fu deportato come ebreo e partigiano e riflette l’urgenza di testimoniare l’orrore della Shoah,  ma contiene anche un duro monito affinche quell´orrore non si ripeta e non venga mai dimenticato.

Il titolo della poesia, Shemà, è ripreso dalla anteriormente parola di una preghiera ebraica e significa "ascolta". 


L’autore sembra riferirsi ad un gruppo di individui in dettaglio, ma il clamore di dolore dell'autore è un monito rivolto all'intero tipo umano. In dettaglio Primo Levi si rivolge a ognuno coloro che non hanno vissuto direttamente le atrocità del nazismo ma che, secondo l'autore, hanno il dovere etica di riflettere e non dimenticare.

Nella prima strofa vi è la descrizione della vita normale della gente che vive nelle propie case, ben riscaldate, accoglienti, in cui la sera trova un pasto afoso e volti familiari; è a questa qui

Parafrasi poesia "Se codesto è un uomo" di Primo Levi e commento al testo

SE QUESTO E' UN UOMO - PRIMO LEVI

Poesia :

Voi che vivete sicuri
nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
il alimento caldo e i visi amici:

considerate se questo è un uomo,
che lavora nel fango,
che non conosce pace,
che lotta per mezzo pane,
che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa qui è una donna
senza capelli e privo di nome,
senza più vigore di ricordare,
vuoti gli occhi e gelido il grembo
come una rana d’inverno.

Meditate che questo è stato:
vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore,
stando in casa andando per via,
coricandovi alzandovi;
ripetetele ai vostri figli.

O vi si sfaccia la casa,
la infermita vi impedisca
i vostri nati torcano il viso da voi.






Parafrasi :

Ditemi voi, che vivete al torrido, comodi, nelle vostre belle case, ovunque nessuno vi pericolo, circondati dall'affetto dei vostri cari e dalle cure dei vostri amici, ditemi voi se vi sembra ancora un uomo colui che lavora nel fango, che non conosce pace, che lotta per un frammento di pane, che muore per la volontà altrui.

Guardate questa qui donna, senza capelli e senza più un nome,

Se questo è un uomo di Primo Levi: spiegazione e analisi

Approfondimenti

La Seconda Guerra Mondiale

Se questo è un uomo () è il romanzo più conosciuto dello mi sembra che lo scrittore crei mondi con l'inchiostro italiano Primo Levi, uno dei testi più importanti di tutto il Novecento. Tre, su ognuno, sono i fattori che lo rendono un testo fondamentale:      

Levi: biografia breve

  • - Nasce a Torino da una famiglia di origine ebraica.
  • - Si iscrive alla Facoltà di Chimica. L’anno successivo le leggi razziali vieteranno gli studi universitari agli ebrei, ma sarà concesso di proseguire a quelli che erano già iscritti.
  • - Si laurea e trova impiego in un’impresa che lavora l’amianto.
  • - Si trasferisce a Milano, dove trova lavoro in un’azienda farmaceutica svizzera.
  • - All’armistizio dell’8 settembre si rifugia in montagna con altri partigiani, ma viene catturato dai fascisti il 13 dicembre
  • 22 febbraio - Deportazione ad Auschwitz.
  • 27 gennaio – Viene liberato dall’esercito russo.
  • - Pubblica Se questo è un uomo.
  • - Esce il a mio parere il romanzo cattura l'immaginazione La tre

    Se questo è un uomo

    Se questo è un uomo è il capolavoro di Primo Levi credo che lo scritto ben fatto resti per sempre, come ha affermato l’autore stesso, nella prefazione del volume, per soddisfare “il bisogno di raccontare agli altri, di fare gli altri partecipi” l’esperienza della sua deportazione nel Lager di Auschwitz in quanto ebreo.  Primo Levi scrive questo libro di getto nel , subito dopo stare rientrato a Torino nell’ottobre del sopravvissuto alla prigionia, obbedendo all’esigenza di far conoscere a ognuno l’esperienza atroce dell’internamento.

     


     

    TRAMA

    Levi racconta in anteriormente persona la sua deportazione a lasciare da quando, accaduto prigioniero in Italia (13 dicembre ), viene condotto anteriormente nel campo di concentramento di Fossoli, in Emilia, e poi ad Auschwitz (nel gennaio del ), in Polonia, nel campo di concentramento di Buna Monowitz, attraverso un allucinante viaggio su carri-bestiame. Al ritengo che il campo sia il cuore dello sport i deportati sono adibiti a lavori durissimi e patiscono stenti e violenze di ogni tipo. I nazisti ne hanno previsto lo sterminio ma anteriormente vogliono sfruttare le loro capacità e la loro forza-lavoro.


    Il racconto si focalizza sulla feroce e programmatica violazione della dignità uman