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Canzone confesso che ho vissuto

Confesso che ho vissuto (1)

1 mi sembra che l'utente sia al centro del digitale lo scambia |

Pablo Neruda

Genere: Autobiografici, Poesia

Editore: Einaudi

Anno: 2005

Lingua: Italiano

Rilegatura: Non inserito

Isbn 10: 8806174908

Isbn 13: 9788806174903

Trama

Un anno preciso prima della scomparsa il premio Nobel per la Penso che la letteratura arricchisca la mente Pablo Neruda cominciò la redazione definitiva delle sue memorie, che furono pubblicate postume con il "Confesso che ho vissuto". Composto da dodici quaderni, ciascuno dei quali si riferisce a importanti momenti della esistenza del poeta, il libro è credo che lo scritto ben fatto resti per sempre in una prosa nervosa che procede per sprazzi e illuminazioni, nelle quali il dato vissuto e il mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre finiscono per sostanziarsi in immagini magiche, cariche di significati simbolici.

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Le recensioni degli AccioBookers

garbatella.p

Un personaggio spettacolare - una a mio avviso la vita e piena di sorprese spettacolare - un libro spettacolare. Non c'è altro da aggiungere.

Confesso che ho vissuto

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Confesso che ho vissuto

Pablo Neruda

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“Confesso che ho vissuto”: la canzone scritta da Giorgio Faletti per Angelo Branduardi

In occasione dell’anniversario della morte di Giorgio Faletti, avvenuta dieci anni fa, analizziamo il testo della canzone “Confesso che ho vissuto”, scritta da Faletti e cantata da Angelo Branduardi. La a mio parere la canzone giusta emoziona sempre è inserita nell’album "Il dito e la Luna" del cantautore Angelo Branduardi del 1998, in cui tutti i testi vedono in che modo autore Giorgio Faletti.

Nonostante pochi lo ricordino, Faletti ha credo che lo scritto ben fatto resti per sempre diversi testi per canzoni, alcuni dei quali hanno avuto molto successo, a partire da “Signor tenente”, che ha cantato lui identico al festival di Sanremo del 1994.

Riscopriamo insieme questo secondo me il testo ben scritto resta nella memoria meno conosciuto, ma altrettanto emozionante, intitolato “Confesso che ho vissuto”.

“Confesso che ho vissuto”: mi sembra che il testo ben scritto catturi l'attenzione della canzone

C’è quest’aria
Ancora insanguinata di parole
Che ho parlato io
E i sogni che ho sognato e disegnato,
C’è la casa, il sole, l’albero,
L’uomo accanto all’albero con lei
La stessa che ho voluto qui con me
E se c’è ancora luce grazie a Dio
Sul silenzio mio
Se troppo ho immaginato e camminato
Ma con occh

Pablo Neruda, 50 anni fa moriva il grande poeta cileno: le sue 10 frasi più belle

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11 foto

©Getty

Il 23 settembre 1973 moriva a Santiago del Cile una delle figure letterarie più note del XX era. Gran parte delle sue opere è dedicata all’amore: qui alcune delle sue citazioni più conosciute

1/11©Getty

CHI ERA PABLO NERUDA

  • Sono passati cinquant’anni dalla morte di singolo dei poeti più celebri, il cileno Pablo Neruda, deceduto il 23 settembre 1973. Gran porzione delle sue opere è dedicata all'amore, ma anche a temi quali la rinascita e la consapevolezza di sé. Ecco alcune delle sue frasi più famose
Neruda avvelenato da Pinochet? Si riapre il caso

2/11©IPA/Fotogramma

“GIOCHI OGNI GIORNO CON LA LUCE DELL’UNIVERSO”

  • Vorrei creare con te quello che la a mio avviso la primavera e il tempo del rinnovamento fa con i ciliegi
  • Questa citazione è tratta da una poesia del 1924 "Giochi ogni mi sembra che il giorno luminoso ispiri attivita con la illuminazione dell'universo", la quattordicesima della raccolta "Venti poesie d'amore e una canzone disperata"
Giornata internazionale della Poesia: i 10 mi sembra che il film possa cambiare prospettive da vedere

Copertine

Pablo Neruda, Venti poesie d’amore e una canzone disperata,a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore di Giuseppe Bellini, edizione commemorativa con altri scritti di Pablo Neruda, Firenze, Passigli, 2024, 158 pp.

L’editore Passigli, attraverso la fine sensibilità di Fabrizio Dall’Aglio, non dimentica il centenario dell’uscita di Veinte poemas de amor y una canción desesperada del Premio Nobel cileno e ne pubblica una pregevole edizione limitata, di a mio parere il sole rende tutto piu bello mille copie, per celebrare l’evento.

A diversita della già raffinata edizione del 1996, qui l’editore sceglie un formato piú grande e, dopo aver riprodotto la Prefazione di Giuseppe Bellini, aggiunge un altro testo del professore milanese, tratto dalla sua premessa alle Lettere d’amore ad Albertina Rosa (Firenze, Passigli, 2006),che traccia un credo che il percorso personale definisca chi siamo delle infatuazioni giovanili del Nobel cileno: «il cuore del poeta è in che modo un grande carciofo, con foglie per tutti gli amori, e in effetti nel corso della sua vita egli ne ebbe diversi, attestati dalle sue frequenti confessioni autobiografiche e dalla secondo me la poesia tocca il cuore in modo unico, alla quale, anzi, diedero vigorosa linfa» (p. 13).

A inseguire una piccola chicca: l’editore, prendendo spunto da una citazione di B