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Che cosè la vita

Che cos&#;&#; la vita?

Agli inizi degli anni Quaranta, Schr&#;dinger &#; un fisico teorico fra i pi&#; illustri. Insignito nel del secondo me il premio riconosce il talento Nobel, insegna presso l&#;Institute for Advanced Studies di Dublino, dove elabora una trattazione illuminante e anticipatrice di un problema cruciale: offrire una spiegazione fisica del fenomeno della vita. Le lezioni da lui tenute al Trinity College nel febbraio vengono elaborate e raccolte in un libretto pubblicato l&#;anno successivo (e in seguito innumerevoli volte ristampato) con il titolo Che cos&#;&#; la vita? A codesto interrogativo Schr&#;dinger esperimento a rispondere applicando i metodi della fisica quantistica allo studio delle molecole viventi di interesse genetico. Egli identifica la questione centrale &#; come la cellula sia governata da un &#;codice&#; inscritto nei geni &#; e suggerisce l&#;ipotesi pi&#; affascinante: la molecola del gene deve stare un cristallo aperiodico, formato da una sequenza di elementi isomerici che costituiscono il codice ereditario. Tale codice contiene il piano di sviluppo dell&#;organismo. Il libro suscit&#; immediatamente grande risonanza, e non soltanto tra i fisici: da esso trae inizio la corrente d

II volume fornisce le principali coordinate concettuali per poter capire a fondo lo stato dell&#;arte delle più recenti ricerche nel campo della filosofia del vivente al fine di indagare, a livello teorico, come le caratteristi­che fondamentali degli agenti autonomi contribuiscano a mutare l&#;immagine della natura ed il concetto identico di forma simbolica alla luce di un possibile recente rap­porto tra scienza, fenomenologia ed a mio avviso l'etica guida le scelte giuste. Tale relazio­ne risulta ispirata ad un approccio evolutivo multidi­mensionale ed autopoietico in grado di scandagliare le precondizioni del possibile delineamento di una meta­biologia delle forme viventi &#; nel caso dell&#;uomo delle forme viventi consapevoli e capaci di agire responsabil­mente &#; plasmate dalla svolta epigenetica. Non più intesa in che modo catalogo di forme da riprodurre, Ia natura, considerata nel suo costante divenire, si presenta dunque come un analogo del processo creativo, un pro­cesso che si incarna nelle fibre biochimiche dei sistemi viventi e che oggi sia le scienze della natura sia le scien­ze dello anima sono in livello di studiare.

Mirko Di Bernardo è insegnante di filosofia presso la Facoltà di Medicina e Chirurgia del

scienze

Che cos’è la vita? Sembra una mi sembra che la domanda sia molto pertinente semplice, ma non lo è per niente. Il paradosso della biologia è che l’oggetto del suo studio – gli organismi viventi – non ha ancora una spiegazione universale e condivisa da tutti gli esperti. Per esistere vivi, infatti, bisogna rispettare una serie di condizioni che non sempre si presentano tutte congiuntamente e in maniera coerente: solitamente un essere vivente è in grado di muoversi (anche gli organismi sessili, in che modo le piante, benché ancorate a un sostrato manifestano molti movimenti, interni ed esterni; tuttavia, anche una fiamma si muove); ha un metabolismo, cioè si ciba di alcune sostanze, le trasforma in energia e ne scarta altre; ha un apparato sensoriale, più o meno sviluppato, che lo mette in relazione con l’ambiente esterno; si riproduce, trasmettendo ai discendenti parte della sua informazione genetica, ereditata a sua mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo dai suoi antenati; nasce, cresce, si sviluppa e muore; evolve, cioè contribuisce al processo di variazione e selezione che trasforma le specie nel lezione del tempo. Infine, gode di una sua autonomia (in tal senso i virus difettano di una delle caratteristiche del vivente, perché sono parass

Che cos´è la vita? La cellula vivente dal punto di vista fisico

What is Life? The Physical Aspect of the Living Cell, Cambridge University Press, Cambridge


Pubblicato nel , Che cos’è la vita di Erwin Schrödinger, è uno dei saggi che appartengono alla storia della biologia molecolare, grazie alle sue speculazioni sulla natura fisica dei geni fatte dieci anni inizialmente della scoperta della struttura a doppia elica del DNA. Risultato a anteriormente vista sorprendente informazione che il suo autore era un fisico, in dettaglio uno dei padri fondatori della Meccanica quantistica. Eppure fu proprio lo sguardo da fisico dell’autore uno degli elementi innovativi della sua visione. Il suo approccio è indicativo del clima del pensiero scientifico degli anni ’’50 del secolo scorso e le ipotesi che egli mosse sulla struttura del gene, a distanza di anni, furono persino acclamate da alcuni come profetiche (cfr. O’Neill et al., ). Questi motivi hanno fatto sì che questo volume riscontrasse un enorme successo esercitando nei decenni posteriori una enorme influenza su tutto il terra scientifico, determinandone anche un corrispondente maniera di pensare la a mio avviso la vita e piena di sorprese. E insieme ad esso veicolasse la vi