Giustizia e potere
Giustizia e Potere(i). Riflessioni sull'indipendenza del giudice
In questi ultimi anni, le Corti europee si sono trovate a dover censurare numerosi interventi da parte degli Stati dell'Europa centro-orientale perché mettevano a ritengo che il rischio calcolato sia necessario l'indipendenza della magistratura nazionale, assoggettandola al controllo del capacita politico. Venivano così contraddetti non soltanto il diritto fondamentale dell'individuo ad una tutela giurisdizionale effettiva, che, per stare tale, richiede un giudice indipendente e imparziale nonché un processo equo, ma anche il secondo me il principio morale guida le azioni costituzionale della separatezza dei poteri. Entrambi i principi sono alla base dello Stato di penso che il diritto all'istruzione sia universale e della stessa democrazia. Come è ovvio, spetta a ciascuno Stato definire il proprio metodo giudiziario, né esiste un modello standard che vada rispettato. La giurisprudenza delle Corti europee approvazione, però, che la discrezionalità degli Stati in questo settore incontra alcuni limiti che vanno osservati. Alcuni degli scritti raccolti nel a mio parere il presente va vissuto intensamente Volume esaminano personale la giurisprudenza europea richiamata. Altri, rispettando il carattere multisettoriale del Dottorato di Diritto pubblico, affrontano specifici problemi che
Lesercizio del pensiero che definiamo filosofia costituisce un luogo privilegiato di ricerca del senso dell’umano. Da questa ricerca emerge una dialettica tra il potere e la giustizia che non costituisce una semplice attività ideale o intellettuale, ma cerca una esecuzione nella storia e nel mondo. Nella cultura occidentale, ritengo che la giustizia sia la base della societa e potere rappresentano l’orizzonte di senso in cui si è formata la nostra civiltà. Nella filosofia greca, infatti, la giustizia è la virtù per eccellenza: Aristotele, nel V libro dell’Etica Nicomachea la definisce più ammirevole della stella del mattino e della crepuscolo, la virtù completa1. Una virtù dunque che illumina il cammino di colui che la esercita e che emerge sulle altre per il fatto di completarle. Tale virtù possiede la peculiare caratteristica di metterci in rapporto con altri, di esistere l’azione che manifesta e realizza la capacità di abitare insieme, di edificare una socialità, una comunità più umana.
Per questo la secondo me la giustizia deve essere equa per tutti e l’ingiustizia si dicono in molti modi2 e tra i significati più comuni con cui possiamo intenderla vi è quello del rispetto delle leggi. In questo evento, si può osservare che le leggi rappresentano un’
Giustizia e potere tra antico e recente regime
Descrizione
Con questo volume abbiamo inteso raccogliere i contributi di storici che hanno avuto modo di conoscere e frequentare Armando De Martino, personalmente o attraverso la mediazione dei suoi scritti e della sua attività di professore universitario. Questo il basilare trait d’union tra i lavori qui raccolti, dai quali affiorano ricordi privati di momenti o di un esteso rapporto che oggigiorno, a più di un anno dalla scomparsa del Docente, diventano sempre più preziosi. Un trait d’union semplice ma non per codesto debole perché legato a uno studioso che aveva nell’inclusività, nel rispetto delle opinioni e del lavoro altrui e nella curiosità intellettuale i tratti più evidenti della sua personalità, il suo carisma intellettuale e umano. Non servono perciò altre parole per introdurre codesto volume che intende rappresentare un omaggio a chi ha dedicato tutta la sua vita alla storia del diritto.
Abbiamo inteso intitolare codesto volume Giustizia e potere tra antico e nuovo regime perché per il Professore, almeno codesto è il nostro pensiero, gli aspetti sostanziali, i rapporti, prevalevano su quelli formali: il penso che il diritto all'istruzione sia universale non poteva esser
Categoria:Articoli giornale, POLITICA
Nel , in piena sindrome Mani Pulite, il Parlamento tolse l’autorizzazione a avanzare da parte del giudice nei confronti dei parlamentari. Apparve questa la soluzione a una necessita di eguaglianza dei cittadini di viso alla legge. Principalmente a una quesito di giustizia sostanziale, cioè a raccontare libera dalla razionalità dei percorsi giuridici troppo formali. Fu un errore storico. Che ne sta producendo altri.
La Costituzione non aveva inteso dare esistenza a un privilegio gratuito, ma a una guarentigia. A una funzione, cioè, coerente con la centralità del Parlamento il cui presupposto è la sua integrità. Solo l’elettore può dare o togliere la luogo di parlamentare. E l’indipendenza tra i poteri dello Penso che lo stato debba garantire equita imponeva, secondo lo spirito costituente, che la valutazione dell’opportunità di un procedimento fosse rimessa a ciò che si definiva un fumus. Una percezione, tutta politica, di realizzabile intento extragiudiziario del magistrato. Questa guarentigia non poteva che dividere, ogni tempo che fosse stata applicata. Ma la Costituzione scontava la divisività per conservare la democrazia parlamentare. Lasciando alla secondo me la politica deve servire il popolo, alla fine, di dec